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Il viaggio continua ...


FANCIULLO

Disegno basato sul Fanciullo con canestro di frutta del Caravaggio (1593-1594), Galleria Borghese, Roma. Questo è un disegno che, assieme a quelli basati sul Concerto e sul Suonatore di liuto, mi ha portato alla convinzione che la "diceria vecchia e nuova" su un Caravaggio “che non sa disegnare e che dipinge direttamente su tela” sia  illogica e priva di fondamento. Indipendentemente dalle prove derivanti dalle radiografie dei quadri, che rivelano fitti disegni sottostanti, per chi cerca di copiare i suoi quadri è chiaramente individuabile una struttura geometrica riconducibile a un disegno prestabilito. Oltretutto, sappiamo che Caravaggio non copiava dal vivo tutte le figure dei suoi quadri e che in molti vi sono trasposizioni di personaggi già dipinti in precedenza. Per non parlare dell'elaborazione personale di figure o elementi di partenza presi in prestito da Michelangelo Buonarroti (soprattutto dalle sculture)! Tutte queste trasposizioni presuppongono inevitabilmente schizzi preliminari: di conseguenza, quando il Bellori parla di un Caravaggio che rifiuta di usare come modelli opere scultoree non è credibile, come non sono credibili i colleghi pittori della vecchia scuola che lo definiscono, sempre secondo il Bellori, “povero di disegno”!


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CONCERTO

Disegno basato sul Concerto del Caravaggio (ca. 1595-1596), Metropolitan Museum, New York


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SUONATORE

Disegno basato sul Suonatore di liuto del Caravaggio (ca. 1595-1596), Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo 


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SAN FRANCESCO

Disegno basato sul San Franceso in estasi del Caravaggio (1594-1595), Wadsworth Atheneum, Hartford Connecticut. Secondo me, il quadro in questione è quello che più esprime la visione cristiana del Caravaggio, che sembra permeata (vedi autoritratti inseriti nei suoi quadri) da una profonda nostalgia di assoluto e di pessimismo riguardo la propria capacità di raggiungerlo. Probabilmente il tratto di unione tra la sua indole e la fede cristiana è il Bacco, che nei suoi quadri è anche notoriamente il simbolo del Cristo morto e risorto.


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RIPOSO

Disegno basato sul Riposo durante la fuga in Egitto del Caravaggio (1595-1596), Galleria Doria Panphilj, Roma.

I contemporanei del Caravaggio e anche molte voci del nostro tempo tendono a non riconoscere la Madre del Nazareno nelle Madonne del sommo pittore, per via "dell'estrazione sociale" delle sue modelle (spesso, a quanto pare, donne di facili costumi) e dei loro atteggiamenti o pose "troppo naturali". In realtà, il concetto applicato dal Caravaggio nel rappresentare la Madonna è lo stesso applicato dall’artista nel rappresentare "La chiamata di San Matteo", nella quale il Santo è raffigurato nei costumi del tempo di Caravaggio.

L'attualizzazione dei personaggi operata dal Caravaggio dà, attraverso l'identificazione con "ogni essere umano e con nessuno in particolare", alle sue Madonne e ai suoi Santi una valenza universale e simbolica, che allontana lo spettatore dalla tentazione di identificare Madonna e Santi con le figure particolari che li rappresentano, impedendo così la riduzione ad idoli iconici delle stesse. 

Attraverso la contaminazione cronologica di costumi ed atteggiamenti umani, il Caravaggio rimanda evidentemente all’universalità del messaggio evangelico, in base al quale "ogni uomo o ogni donna che compie la volontà di Dio può essere considerato madre o fratello di Gesù Cristo”. Infatti, mentre il Cristo, a parte rari accenni (vedi tunica del Cristo della “Cena in Emmaus” della Pinacoteca di Brera, in cui si ha l’impressione di intravedere una tunica con una sorta di “colletto moderno”), viene rappresentato dall’artista sempre nei costumi evangelici o coperto da un “grande panno” simile a quello del Bacco (confronta “Cena in Emmaus” della National Gallery di Londra con il “Bacco degli Uffizi”, dove nel panno che ricopre la tunica del Cristo non si può non riconoscere lo stesso panno che copre il Bacco: particolare che, insieme a molte altre similitudini strutturali e simboliche, pone, a mio parere, queste due opere in stretta relazione), la Madonna e i Santi vengono invece in parte rappresentati in vesti contemporanee al Caravaggio, alludendo di conseguenza più “alla predisposizione materna verso il Cristo e alla santità in sé” che non alla Madonna e ai Santi intesi come personaggi storici o iconici.                

A proposito di contaminazione cronologica degli atteggiamenti e dei costumi, è da notare che ancora oggi questa pratica fa discutere: vedi reazioni negative che spesso si riscontrano nel campo della rappresentazione delle opere liriche “attualizzate” fra le fila dei puristi. Certamente, queste reazioni sono poco compatibili con la lezione del Caravaggio, alla quale “gli sceneggiatori ribelli” si sono evidentemente ispirati.


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Trasformazione in musica con i2sm:


CARAVAGGIO

Disegno ispirato da un dettaglio del Martirio di San Matteo del Caravaggio (ca. 1599-1600), Cappella Contarelli, Chiesa San Luigi dei Francesi, Roma. Potrebbe quasi essere definito “la pietà del Caravaggio” ed è l’espressione che più mi ha colpita fra tutte quelle immerse nei suoi quadri.

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BACCO

Disegno basato sul Bacco del Caravaggio (ca. 1596-1597), Galleria degli Uffizi, Firenze  

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Trasformazione in musica con i2sm: 

MADDALENA

Disegno basato sulla Maddalena del Caravaggio  (ca. 1595), Galleria Doria Pamphilj, Roma

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GIPSY

Disegno basato sulla Buona ventura del Caravaggio (1596-1597), Musée du Louvre, Parigi

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